Nelle nuove costruzioni, e nelle ristrutturazioni importanti, a partire dal 2018 sarà obbligatorio introdurre la predisposizione agli allacci per le infrastrutture elettriche. Ovvero si dovrà predisporre, nelle misura del 20% del totale dei posti auto disponibili, la possibilità di installare colonnine elettriche per la ricarica dei veicoli.
Nella visione di un uso più consapevole delle risorse ed al fine di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili tutti sono chiamati a fare la loro parte. Ecco quindi come due mondi così distanti, come l’ediliza ed il trasporto, trovano un punto di contatto: colonnine elettriche in condominio.

Con il decreto legislativo 257/2016, entrato in vigore lo scorso 14 gennaio, viene stabilito l’obbligo di “predisposizione all’allaccio per la possibile installazione di infrastrutture elettriche” per quanto riguarda gli edifici di nuova costruzione a partire dal 2018. La norma interessa anche quegli edifici che subiranno una ristrutturazione profonda secondo i parametri dell’allegato 1 del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 26 giugno 2015.
Art. 1 “Al fine di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti, il presente decreto stabilisce requisiti minimi per la costruzione di infrastrutture per i combustibili alternativi, inclusi i punti di ricarica per i veicoli elettrici e i punti di rifornimento di gas naturale liquefatto e compresso, idrogeno e gas di petrolio liquefatto, da attuarsi mediante il Quadro Strategico Nazionale di cui all’articolo 3, nonche’ le specifiche tecniche comuni per i punti di ricarica e di rifornimento, e requisiti concernenti le informazioni agli utenti”.
Il decreto impone ai Comuni di adeguare il regolamento edilizo entro il 31 dicembre 2017 per rendere effettivo l’obbligo. Lo stesso si rivolge non solo ad edificio ad uso residenziale ma anche a quelli “ad uso diverso con superficie utile superiore ai 500 metri quadrati”. L’art. 15 del decreto 257/2016, poi, stabilisce non solo che i Comuni siano tenuti all’adeguamento del regolamento edilizio ma anche a considerare tale “predisposizione all’allaccio” quale conditio sine qua non per rilasciare le concessioni edilizie.
Art. 15 “Entro il 31 dicembre 2017, i comuni adeguano il regolamento di cui al comma 1 prevedendo, con decorrenza dalla medesima data, che ai fini del conseguimento del titolo abilitativo edilizio sia obbligatoriamente prevista, per gli edifici di nuova costruzione ad uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 metri quadrati e per i relativi interventi di ristrutturazione edilizia di primo livello di cui all’allegato 1, punto 1.4.1 del decreto del Ministero dello sviluppo economico 26 giugno 2015, nonché per gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unita’ abitative e per i relativi interventi di ristrutturazione edilizia di primo livello di cui all’allegato 1, punto 1.4.1 del decreto del Ministero dello sviluppo economico 26 giugno 2015, la predisposizione all’allaccio per la possibile installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli idonee a permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto, siano essi pertinenziali o no, in conformità alle disposizioni edilizie di dettaglio fissate nel regolamento stesso e, relativamente ai soli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unita’ abitative, per un numero di spazi a parcheggio e box auto non inferiore al 20 per cento di quelli totali“.
In conclusione, l’installazione delle colonnine elettriche in condominio è un altro strumento a sostegno del trasporto sostenibile attraverso veicoli a ricarica elettrica. Non è un mistero infatti che una delle principali difficoltà alla diffusione di tali veicoli consiste proprio nella scarsità di centri per il rifornimento. Ben vengano, allora, quelle norme che aiutano in tal senso, come la direttiva 2014/94/UE. Chi segue il nostro blog conosce la nostra vision orientata all’ecosostenibilità ed all’efficienza energetica quindi non possiamo che sostenere quelle scelte in favore di un consumo sempre più prossimo allo zero.
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